15 September 2014

Amare..forse troppo? (Italian version)



Ho amato tanto,nella mia vita, tantissimo. Ho amato poche donne, ma a modo mio le ho amate, tutte, ricevendo da esse solo qualche carezza, qualche parola buona, con un paio di esse anche qualche cosa in più dell’affetto od ora di amore fisico, che compresi, con il tempo, essere stato pura recitazione, convenzionale atto femminile di permettere di essere amate e desiderate, senza dover fare null’altro che qualche banale ora di sesso.

Ho amato, si, a  modo mio, ma non come si ama uno strumento musicale od oggetto di antiquariato: ho amato con il cuore e con il cervello, sino al massimo limite, specialmente con una di esse. Spesso ho sentito critiche su questo mio modo di amare, nelle quali emerge che io sarei bravissimo a scopare con il cervello e meno con il sesso. Purtroppo Madre Natura non mi ha dotato di qualche centimetro in più in altezza (e ci sarebbero stati bene) e neppure di un organo riproduttivo adatto a soddisfare adeguatamente le fregole di certe donne calde.

Purtroppo io sono quello che si vede e nulla oltre, con assieme il dramma di non essere mai stato amato adeguatamente dalla madre biologica, e a distanza di molti anni queste discrepanze con la vita normale si sentono, si accusano, ti fanno sentire diverso, più isolato dagli agli altri che non coloro che invece hanno avuto tutto regolare dalla Natura. Spesso ho pensato in termini distruttivi ai giudizi gratuiti delle donne nei confronti di taluni uomini: dunque, se un uomo non è ricco, alto, bello e con il Walter lungo e duro che duri oltre due ore, che dovrebbe fare? Suicidarsi? Sparire dalla Terra? Isolarsi? Andare solo a prostitute?

Una fortuna io l’ho avuta: Madre Natura e la Vita mi hanno insegnato, giorno per giorno, ora per ora, ad amare ed a superare tutte le difficoltà, anche quando mi sentivo dire “non mi sai soddisfare molto, sessualmente, però siccome scopi bene con il cervello potrei forse stare con te”.

Ho amato, dicevo, tanto, ma mai come con una di esse, alla quale diedi davvero tutto me stesso, sia psicologicamente che praticamente, sentimentalmente. Amare significa donare se stessi senza nulla chiedere, si dice, ed è vero. Ma l’assioma dice anche che ad amare si deve essere in due, ed allora la risultanza diviene che si ama e si riceve di ogni ben di Dio. Diventa tutto molto, molto difficile, invece, se ad amare è solo uno dei due, mentre l’altro accetta volentieri, ma mantiene costantemente basso il livello di risposta per paura di dover un domani sentire delle responsabilità non volute o cercate. Ecco, nella maggior parte delle donne con me è stato sempre così, compreso mia madre. Livello basso, mai un qualche cosa di più, neppure chiedendo.


Per anni mi sono chiesto “perche’” , poi di colpo è arrivata “lei” ,il mostro, la Musa, la femmina per antonomasia, l’ape regina,la Mantide, la Santa, la bambolina, la gatta, la nobile, la colta, la marinaia. Lei, quella che mi fece capire i miei errori, che mi aiutò a ritrovare la voglia di vivere dopo il tentativo di farla finita di molti anni prima e per i quali il mio IO, il mio subconscio, si era chiuso in modo ermetico e non voleva ulteriormente avere a che fare con la vita terrena.




(from the book not yet completed "and you came into my life" - copyright©mikhaillermontov)

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