14 June 2014
You came into my life -from the book...
"-A volte mi chiedo se sono io a non capire che è bene lasciar stare le cose come stanno, o se le cose come stanno lasciano stare me. Ho riflettuto su cosa e come mi hai scritto ultimamente e trovo che tu sappia scrivere molto più intensamente di me i concetti su di noi, quindi come può essere che non hai mai il pensiero di scrivere una lettera, un mail ogni due tre giorni, un biglietto, un qualche cosa? Forse perchè non lo vuoi. Dici sempre che non sei capace di farlo, invece ultimamente hai dimostrato che sei tu a non volerlo. Perchè.?.." - Le era di fronte, lei seduta con accanto il suo laptop settato su Facebook. Lo guardava quasi come assente:
-Non è vero che so scrivere, non ho le tue capacità, non riesco ad esprimere quello che provo e tu non vuoi accettare che io possa dirti tutto nel mio silenzio. Io non sento la necessità di scrivere ciò che penso, la trovo superflua, non serve. Se tu sei assieme alla persona che ami, che senso ha scrivere? Quando un domani ci dovessimo lasciare, questo avrebbe senso..
-Ma stando da sola a Parigi due settimane, come la volta scorsa, il tuo silenzio non era quello di ora, era fatto di andare ovunque e riconoscere di non aver voluto, negli spazi di tempo, fare qualche cosa di bello per me.
-Non è come la pensi; Parigi ti porta via, non ricordi le cose da fare perchè ne fai un sacco e quando torni in albergo, la sera, sei stanca e non pensi ad altro se non di dormire"
(dal libro di Mikhail Lermontov "and than you came into my life" not yet finished-@ML2014)
-Non è vero che so scrivere, non ho le tue capacità, non riesco ad esprimere quello che provo e tu non vuoi accettare che io possa dirti tutto nel mio silenzio. Io non sento la necessità di scrivere ciò che penso, la trovo superflua, non serve. Se tu sei assieme alla persona che ami, che senso ha scrivere? Quando un domani ci dovessimo lasciare, questo avrebbe senso..
-Ma stando da sola a Parigi due settimane, come la volta scorsa, il tuo silenzio non era quello di ora, era fatto di andare ovunque e riconoscere di non aver voluto, negli spazi di tempo, fare qualche cosa di bello per me.
-Non è come la pensi; Parigi ti porta via, non ricordi le cose da fare perchè ne fai un sacco e quando torni in albergo, la sera, sei stanca e non pensi ad altro se non di dormire"
(dal libro di Mikhail Lermontov "and than you came into my life" not yet finished-@ML2014)
Sometimes I wonder if I do not understand that it is good to
let things go as they are, or if things stay as they are leaving me. I've been thinking
about what and how you wrote to me recently and I find that you can write much
more intensely than me concepts to us, then how can it be that you've never
thought of writing a letter, an e-mail every two or three days, a ticket, a
something? Maybe because you do not. You always say that you are not able to do
it, but ultimately you have proved that you are not wanting.... Why.? ..
"-
He was front of her, with her sitting beside his laptop set on Facebook. She
looked at him almost as absent:
-It is not true that I write, I do not have your skills, I cannot
express what I feel and you do not want to accept that I can tell you
everything in my silence. I do not feel the need to write what I think, I find
it unnecessary, not needed. If you're with the person you love, what sense does
it write?. When one day we were to leave, it would make sense..
-But being alone in Paris two weeks like last time, your
silence was not like now, it was made to go anywhere and recognize that it did
not, in the space of time, do something nice for me.
-It's not what you think; Paris takes you away, you do not
remember things to do because I do a lot and when you get back to the hotel in
the evening, you're tired and do not think about anything except sleep "
(from the book of Mikhail Lermontov "and than you came into my life" not yet concluded-@ML2014)
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